Laura Ziliani uccisa dalle figlie
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L’orribile vicenda della donna uccisa dalle figlie: le parole shock

Avvocato ufficio legge

L’ex vigilessa di Temù è stata uccisa due anni fa dalle due figlie dopo essere stata avvelenata con dei muffin, immobilizzata e soffocata.

Dopo due anni dall’assassinio di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù, si è concluso il processo con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere per le due figlie della vittima, Silvia e Paola Zani e Mirto Miliani, compagno di Silvia.

Durante il processo avvenuto in corte d’assise a Brescia i tre imputati hanno preso parola per confessare il delitto e chiedere scusa ai familiari per le loro azioni. La prima a parlare è stata Silvia Zani, che spiega al pubblico ministero il complicato rapporto che aveva con la madre e perché è arrivata ad organizzare l’omicidio del genitore insieme alla sorella minore.

Su Today.it sono state riportate le sue parole: “Tutto è cominciato quando abbiamo iniziato ad avere paura di lei. Quando ho ucciso mia madre ero convinta al 300% che ci volesse uccidere. Eravamo spaventatissimi. Non so perché volesse farlo, forse perché ero una rompiscatole o volevo gestire gli immobili che abbiamo ereditato dopo la morte di mio padre in modo diverso”.

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Avvelenata con dei muffin: il piano per ucciderla

All’organizzazione dell’omicidio ha preso parte anche il fidanzato di Silvia, Mirto Milani che confessa: “Io stesso con una siringa ho messo 30 gocce di benzodiazepine in ogni muffin”. Il piano sarebbe stato preso da una serie TV.

Silvia ripercorre così il giorno del delitto: “Il giorno dell’omicidio tutto si è svolto in modo normale, ha mangiato quel maledetto muffin che avevamo preparato per lei e verso le 23.30 è andata a dormire. Noi dormivamo da circa un’ora, poi ci siamo svegliati e abbiamo iniziato a discutere, Mirto voleva desistere con questa idea mostruosa, a un certo punto io ho preso coraggio. Paola mi ha seguita e poi l’abbiamo soffocata, non è stato come ci siamo immaginati, non è stato per nulla indolore, credevamo sarebbe stato più rapido, non volevamo che se ne accorgesse, speravo che non si svegliasse. È un’immagine orribile, al momento ci sembrava la cosa più umana“.

In seguito il corpo di Laura è stato portato in montagna ed è stato sepolto vicino al fiume Oglio; solo dopo tre mesi è avvenuto il ritrovamento della salma.

Silvia ha poi chiesto scusa ai parenti: “Voglio chiedere scusa a tutti. A mia madre che ho ucciso, ai miei zii, a mia sorella, a mia nonna, a tutte le persone di Temù. Mi rendo conto di aver ferito tutti. Mi dispiace per tutto. In assoluto mi dispiace più di tutti per mia mamma”

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ultimo aggiornamento: 1 Aprile 2023 20:29

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